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Visa lavora ad una valuta digitale, ma stavolta non sarà decentralizzata

Visa ha intenzione, come PayPal, di buttarsi nella mischia delle valute digitali. Non si tratta di cryptovalute come un Bitcoin, un Dogecoin o affini. Infatti, secondo quanto rivelato dall’azienda stessa sul suo sito ufficiale, il colosso dei pagamenti sta lavorando ad un “token” (per così dire) completamente centralizzato. Questo significa che non viaggerà sulla blockchain di qualunque altra valuta digitale in circolazione (protocollo), ma sarà controllata e centralizzata. Andiamo a vedere i dettagli.

Dopo PayPal, anche Visa annuncia di essere a lavoro su una valuta digitale della banca centrale (CBDC). Tutto è centralizzato e controllato

Visa ha parlato del progetto di costruire la sua valuta digitale che al momento non ha nome. Sappiamo però, secondo le dichiarazioni degli ufficiali, che sarà Central Bank Digital Currency (CBDC). Ciò significa in poche parole che le banche potranno sperimentare con tale valuta “agganciandola” alle proprie reti. Un segnale positivo questo per tutto il mondo delle cryptovalute, visto che la tendenza delle banche è quella di disprezzare tale valuta poiché poco controllabile.

Visa al momento ha firmato una collaborazione con ConsenSys, una società che si occupa di realizzazione di software blockchain. Tale partnership è nata per creare un’infrastruttura in grado di aiutare le banche centrali e tutti gli istituti di credito. Catherine Gu, Global Head of CBDC di Visa ha affermato:

Se implementate con successo, le CBDC potrebbero espandere l’accesso ai servizi finanziari e rendere gli esborsi governativi più efficienti, mirati e sicuri. Si tratta di una possibilità interessante per i policy makers

Catherine Gu, Global Head of CBDC di Visa

Shailee Adinolfi, Director of Strategic Sale di ConsenSys, ha invece detto una cosa decisamente più interessante:

a livello mondiale circa due terzi degli individui non bancarizzati possiede un proprio telefono cellulare. Dato che le valute digitali possono essere distribuite sia tramite dispositivi mobili che carte fisiche, potrebbero raggiungere tutte quelle persone che vivono in aree remote con accesso limitato a banche e a denaro fisico

Shailee Adinolfi, Director of Strategic Sale di ConsenSys

Così come l’ha messa Adinolfi, la storia ha tutt’altro valore. Servirà sì ad aumentare il volume di introiti ma l’obbiettivo (almeno a parole) è quello di raggiungere chi un conto in banca non ce l’ha.

Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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