Quando parliamo di aggiornamenti Android, e in generale di update per gli smartphone, diamo spesso la colpa alle singole aziende qualora questi non arrivassero. In realtà non sono proprio gli OEMs a decidere, bensì le aziende produttrici dei processori. Nel caso di Qualcomm, ad esempio, sappiamo che per i SoC più nuovi ha assicurato ben 4 anni di aggiornamenti. Ma la Germania non ci sta e propone una legge che potrebbe rivoluzionare nel vero senso della parola il mondo della telefonia. Ma ci chiediamo: è davvero fattibile?
Una proposta di legge tedesca prevede di innalzare a 7 anni il supporto e gli aggiornamenti per gli smartphone. Rivoluzione in Europa o no?
Nelle trattative con la Commissione europea, il governo tedesco vuole sostenere rigide normative ambientali per smartphone e tablet. Pezzi di ricambio e aggiornamenti di sicurezza dovrebbero essere disponibili per sette anni, ha affermato una portavoce del Ministero federale dell’economia. Inoltre, i pezzi di ricambio dovrebbero essere resi disponibili “a un prezzo ragionevole”.
Con queste richieste il governo federale va oltre le proposte recentemente annunciate dalla Commissione UE. Infatti la Commissione prevede di rendere obbligatori aggiornamenti e pezzi di ricambio per cinque anni, mentre i pezzi di ricambio per tablet e smartphone per sei anni. Inoltre, vuole costringere i produttori a pubblicare i prezzi dei pezzi di ricambio e non ad aumentarli in seguito.
Dunque abbiamo due cose in ballo: pezzi di ricambio e aggiornamenti. Per quanto riguarda la prima situazione, attualmente la Commissione UE pianificando un tempo massimo di consegna di cinque giorni lavorativi. Tuttavia, come si può comprendere facilmente, questo punto “dovrà essere discusso“, ha detto la portavoce del ministero dell’Economia. Un lungo tempo di riparazione potrebbe far sì che i clienti optino per un nuovo acquisto piuttosto che per una riparazione.
Il governo tedesco sostiene anche l’iniziativa della Commissione di introdurre regole di progettazione ecocompatibile, un’etichetta energetica e un indice di riparabilità per smartphone e tablet. Questo perché la produzione degli smartphone (ma di tutti i prodotti tecnologici) rappresenta la maggior parte delle emissioni di gas serra e solo una parte delle materie prime può essere recuperata durante il riciclo o lo smaltimento.
Per quanto riguarda invece la seconda situazione, ovvero la situazione degli aggiornamenti, dal punto di vista dell’unione delle aziende, le proposte della Commissione si spingono troppo oltre. In un documento di sintesi si suggerisce che i produttori forniscano aggiornamenti di sicurezza per tre anni e aggiornamenti delle funzioni per due anni. Cosa che attualmente vediamo.
Siamo curiosi di vedere come si evolverà la situazione, ma 7 anni di aggiornamenti significherebbe davvero una rivoluzione.
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Fonte | Heise Online
