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La rete 6G può essere “hackerata” con un solo foglio di carta

Era Natale dello scorso anno quando LG fu tra i primi a presentare la rete 6G. Come ovvio, questa è arrivata (ancora non ufficialmente) come il successore della attuale rete 5G. Questa nuova tecnologia consente velocità di trasferimento dati ultra elevate fino a 1 TB al secondo. Ma se vi dicessimo che gli studiosi sono riusciti ad “hackerare” una rete 6G utilizzando un semplice foglio di carta. È successo veramente e vi spieghiamo come nel dettaglio.

Non scherziamo: un esperimento è riuscito a deviare il raggio di azione di una rete 6G utilizzando un foglio di carta e un laminatore

I ricercatori della Rice University e della Brown University hanno pubblicato i risultati di un insolito esperimento sulla sicurezza delle reti mobili di sesta generazione. Come si è scoperto, per captare i segnali in essi trasmessi, non sarebbe stato necessario creare costose apparecchiature: piuttosto, è bastato mostrare un po’ di ingegno e avere un foglio di carta a portata di mano.

Durante lo studio, gli ingegneri hanno scoperto che un segnale di rete wireless 6G trasmesso a una frequenza di 150 GHz può essere parzialmente intercettato utilizzando quella che viene chiamata metasuperficie. Come strumento di “hacking” gli scienziati hanno utilizzato un semplice foglio di carta da ufficio, su hanno applicato simboli a forma di lettera C, fatti di carta stagnola e disposti in un certo ordine.

rete 6g hackerata da foglio di carta
A sinistra il foglio, o meglio, la metasuperficie. A destra le piccole “C” disposte su di esso

Dopo aver “inserito” queste forme sul foglio con l’aiuto di un laminatore, i ricercatori hanno ottenuto una sorta di array di antenne in grado di respingere parte del segnale. Ciò ha permesso di trasmettere i dati ad apparecchiature di terze parti. Secondo gli autori dell’esperimento, una tale metasuperficie può essere mascherata con un normale foglio di carta, il che renderà molto più difficile trovare la fonte di una fuga di dati in caso di attacco hacker.

Per ovvi motivi, i ricercatori non hanno pubblicato lo schema di questo esperimento. Hanno notato che con il loro lavoro volevano sfatare il mito sulla natura più sicura delle reti 6G (e in generale quelle di nuova generazione) che trasmettono segnali ad alta frequenza. È possibile che se i produttori di apparecchiature verranno a conoscenza della possibilità di un attacco hacker, saranno in grado di sviluppare sistemi di prevenzione dell’intercettazione dei dati e integrarli in anticipo in nuove apparecchiature di rete.

Via | Eurekalert

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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