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Recensione REALME C30… CHE DELUSIONE !!!

In questo particolare momento storico la tecnologia sembra più non stupire, se non in rari casi, come ad esempio il debutto sulle scene del nuovo entry level Realme C30. Stupisce per via di un hardware decisamente semplice, anzi potremmo definirlo “povero”, ma siamo fiduciosi nel brand che in questi mesi/anni ha saputo dimostrare che i propri prodotti hanno molto da offrire e poco da invidiare ai modelli di competitor più blasonati. Con oggi vi racconto se scegliere lui, rispetto i tanti modelli presenti sul mercato, anche se come avrete intuito dal titolo, le sorprese ci saranno, ma tutte al negativo.

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Ultimo aggiornamento il 26 Aprile 2024 16:00

Nulla di particolare per quel che riguarda il look della confezione di vendita, un classico cartonato giallo con apertura a scorrimento, ma d’altronde quello che a noi interessa è il contenuto che nello specifico prevede la seguente dotazione:

  • Realme C30;
  • Spillo per rimozione de vassoio SIM;
  • Manualistica (presente anche l’Italiano);
  • Alimentatore da parete con output 5V/2A – 10W;
  • Cavo ricarica e trasferimento dati microUSB ;
  • Pellicola in plastica a protezione display pre-applicata.

Il Realme C30 si distingue sin dal primo contatto, rispetto la massa, per via di un design che prende ispirazione dal passato pur risultando moderno ed accattivante, al netto di materiali definiti volgarmente poveri.

Infatti l’intera scocca è realizzata in policarbonato, con una verniciatura opaca, ma soprattutto spicca una sorta di texture a rilievo con delle strisce verticali che aiutano il grip con lo smartphone, considerando dimensioni pari a 164,1 x 75,5 x 8,5 mm di spessore ed un peso di 182 grammi. Sul posteriore troviamo come unico elemento di disturbo il modulo fotografico, che integra una sola ottica ed il flash LED single tone, apprezzabile quindi che il brand non abbia inserito ulteriori ottiche solo per strategie di marketing.

Anche il frame laterale è realizzato in plastica e considerando la natura economica del device, va segnalato il gradino tra questo ed il display, tipico di dispositivi di fascia bassa, ma ad ogni modo (almeno nella colorazione da noi in test) il risultato a colpo d’occhio è comunque piacevole. Sui profili troviamo poi nella parte inferiore l’ingresso jack da 3,5 mm per sfruttare auricolari cablati ed una griglia che nasconde lo speaker, oltre che a microfono principale ed ingresso micro USB per ricarica, trasferimento dati e supporto OTG.

Eh si, un vero tuffo nel passato la presenza della porta micro USB, di contro tendenza in questo periodo dove si vocifera un unico standard di ricarica per i vari brand di telefonia mobile ed elettronica. Il profilo superiore appare completamente liscio e quindi non abbiamo nemmeno il secondo microfono per riduzione dei rumori in chiamata, seppur anticipo già che l’audio in conversazione è piuttosto buono.

A proposito di suono, devo precisare che l’audio che fuoriesce dall’unico speaker risulta sbilanciato, perché lo spettro sonoro risulta con una dominante di frequenze medio-alte. Questo “difetto” si traduce però in un vantaggio qualora ci troviamo in ambienti rumorosi e vogliamo comunque ascoltare contenuti multimediali senza l’utilizzo delle cuffie, mentre l’audio in capsula auricolare è cristallino ed il microfono svolge egregiamente il suo lavoro.

Sul profilo destro spicca il bilanciere del volume ed il pulsante di accensione, ma fino ad ora non ho menzionato il sensore d’impronte digitale, perché questo è assente, optando per lo sblocco tramite unlock face oppure con classico PIN/pattern, quindi sotto questo ambito Realme C30 è poco votato alla sicurezza.

Infine sul profilo sinistro, in solitaria, è presente il vassoio SIM in grado di ospitare 2 SIM in formato nano ma anche micro SD con supporto fino a 1 TB, il tutto senza rinunciare alla funzionalità del Dual SIM Dual Standby. A tal proposito, ho sempre beneficiato del segnale 4G con ottime performance in navigazione e stabilità del segnale.

Realme C30 non è uno smartphone compatto ma comunque piacevole da maneggiare anche ad una singola mano, ma quello che particolarmente sorprende è il display, almeno nelle dimensioni, offrendo una diagonale da 6,5 pollici con tecnologia LCD IPS e risoluzione HD+ (1600 x 720 pixel) con refresh rate a 60 Hz.

Non abbiamo altra specifica che mette in evidenza positiva questo pannello, dove risulta assente il supporto Widevine DRM L1, ma soprattutto la fedeltà cromatica non è delle migliori, restituendo spesso contenuti con colori slavati e con contrasti poco marcati. Delude anche la luminosità del display, pur permettendo la visione di contenuti a schermo anche sotto luce diretta del sole, ma con livelli di picco di poco conto. Segnalo inoltre che il sensore di prossimità e luminosità sono reali ed il loro funzionamento è accademico mentre a livello di mancanze va fatta menzione al Led di notifica.

Nota di merito per Realme C30 va alla presenza di una capiente batteria da 5000 mAh con ricarica max a 10W, la quale permette al device di performare in termini di autonomia anche due giorni pieni con utilizzo medio-intenso. D’altronde a livello di hardware abbiamo poco di cui gioire, considerando un processore UNISOC T612, soluzione octa-core con processo produttivo a 12nm e clock massimo di 1.8 GHz, un SoC paragonabile ad un MediaTek G88, almeno su carta. Infatti se il brand ha sempre saputo farsi apprezzare per spremere al meglio i processori MediaTek con questo UNISOC T612 non ne ha azzeccata una.

Al processore menzionato si affiancano 4 GB di RAM di tipo LPDDR4X e 64 GB di storage interno di tipo UFS 2.2 espandibile tramite microSD. Eh si, sotto questo punto di vista Realme ha fatto il massimo, considerando la fascia d’appartenenza del dispositivo, ma in tutta onestà la mia esperienza d’utilizzo è stata un incubo, per via di continui scatti e rallentamenti del sistema, scarsa fluidità e scorrevolezza in generale, con blocchi in apertura per determinate app.

Fate bene quindi a storcere il naso per questo processore o forse il problema è la scelta di Realme di dotare questo C30 di una sorta di Android Go sperimentale? Infatti a livello firmware troviamo la presenza di Android 11 con patch di aprile personalizzato dall’interfaccia grafica Realme UI R Edition, un nome che fa pensare a chissà quali funzionalità, ma in realtà trattasi di una versione molto basica della personalizzazione del brand a cui siamo abituati.

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Ultimo aggiornamento il 26 Aprile 2024 16:00

A livello di connettività Realme C30 è molto basilare, offrendo ad esempio un Wi-Fi mono banda a 2.4 GHz, Bluetooth 5.0, GPS e null’altro, quindi assente sia NFC che Radio FM.

A livello fotografico, Realme C30 non sfoggia un numero infinito di ottiche solo per riempire la scheda tecnica con specifiche varie, ma si affida ad un unico sensore principale da 8 MP con apertura f/2.0, mentre sul frontale abbiamo una camera selfie da 5 MP. Sappiamo benissimo che non è il numero di megapixel a fare la qualità di uno scatto o video, ma in questo caso, non possiamo proprio parlare di qualità.

Gli scatti realizzati con Realme C30, risultano scadenti anche in condizioni di buona illuminazione, con colori a volte impastati e poco realistici. I video, che possono essere realizzati ad una risoluzione massima di 1080p a 30 fps, sono instabili e con audio scadente. Lo zoon è di tipo digitale ed arriva ad un massimo di 4X e poi il software è davvero scarso di funzioni. Insomma non aggiungo altro, d’altronde più che dire che non affiderei alcun ricordo della mia vita alla fotocamera di Realme C30, non saprei cos’altro aggiungere.

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CONCLUSIONI

Ad oggi purtroppo non so ancora svelare il prezzo di Realme C30, ma in tutta onestà non so se lo consiglierei anche con un prezzo di 50 euro. Se il problema è di tipo software, spero che l’azienda corra presto ai ripari col rilascio di un aggiornamento altrimenti, questa volta Realme ha toppato alla grande. Se volete comunque provare l’ebbrezza di questo terminale, vi lascio nei box offerte, il link al “gemello diverso” sempre del brand Realme.

Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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