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Recensione Realme Buds Q – Per 20 euro hanno senso?

Di cuffiette TWS ne ho provate parecchie, anche per sfizio personale, perché sono alla costante ricerca di un prodotto a basso costo con performance di alto livello. Ecco quindi che Realme, ad un prezzo competitivo propone le Buds Q, ma in un mercato così saturo di soluzioni economiche, saranno riuscite a spiccare? Scopriamolo insieme all’interno di questa recensione completa.

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Ultimo aggiornamento il 18 Aprile 2024 17:40

Per quanto ci si trovi di fronte ad un prodotto decisamente semplice è sempre bene partire dal contenuto della confezione di vendita, che nel pieno stile del brand asiatico, spicca per una colorazione del cartonato in giallo con stampata l’immagine del prodotto. All’interno troviamo la seguente dotazione:

  • Realme Buds Q e relativo case di ricarica;
  • cavo di ricarica micro USB (di colore bianco);
  • gommini di dimensioni S, M, L;
  • manuale di istruzioni e garanzia (solo in lingua inglese).
realme buds q

Prima di vedere più da vicino la soluzione TWS di Realme vorrei porre un’attenzione al cavo di ricarica ed ai gommini. In particolare il cavo di ricarica stona completamente con il design del case e con la colorazione, considerando che il prodotto è di colore nero mentre il cavo è di colore bianco. Oltre a ciò l’aver ancora utilizzato una micro USB nel 2021 è decisamente uno scivolone che non possiamo perdonare a Realme, quando non solo la concorrenza diretta ma anche tutti i brand cinesi minori si sono allineati all’utilizzo di una porta Type-C. Infine il cavo è decisamente corto ed in alcuni ambiti di ricarica potrebbe causare fastidi.

realme buds q

Al contrario, i gommini in silicone sono talmente ben realizzati che l’azienda ha perfino inserito dei dettagli in colore giallo all’interno di questi, richiamando quindi la confezione di vendita oltre che il colore prescelto dal brand. Una chicca la definirebbe qualcuno ma a mio avviso è uno spreco e basta, perché il dettaglio rimane all’interno del tappino e quindi mai visibile, pertanto a cosa serve?

realme buds q

Polemica a parte cominciamo a scoprire le Realme Buds Q che si propongono sul mercato con un design degli auricolari di tipo in-ear, offrendo quindi di base un isolamento di tipo passivo dal rumore ambientale. Le cuffiette sono decisamente compatte e leggere (solo 3,6 grammi per singolo auricolare) ma anche comode, tanto che a me è capitato di dimenticarle alle orecchie mentre ascoltavo musica prima di addormentarmi. Beh, inutile dire che sono crollato come un sasso ed al mio risveglio non ho ravvisato alcun dolore né tantomeno fastidio.

Ed a proposito di sasso, il case è stato progettato ispirandosi ad un ciottolo di fiume, con superficie levigata ed opaca, ma purtroppo la plastica utilizzata è di poco valore, ravvisando scricchiolii ma soprattutto a lungo andare i piccoli graffi da urto prenderanno il sopravvento, così come la superficie, tenderà a sporcarsi con un niente. Mi è piaciuto però il sistema di apertura/chiusura dello sportellino, che permette alo stesso di rimanere ben fisso a differenza di modelli anche più costosi che in genere risentono di movimenti ballerini quando scossi. E’ presente inoltre un piccolo magnete per una chiusura ancora più salda ed affidabile.

L’azienda ha puntato molto nel sottolineare che le Realme Buds Q sono state progettate dal designer Josè Lèvi, ma in realtà non ci discostiamo poi molto, ad esempio, dalle Redmi AirDots S ma analogie a parte come detto pocanzi, risulta anacronistica la porta di ricarica micro USB. Sul frontale invece è posizionato un piccolo LED che attesta unicamente lo stato di avanzamento della ricarica del bussolotto oltre che una feritoia per facilitarne l’apertura: luce rossa per il carico d’energia e luce verde quando la è carico oppure necessita di ricarica.

Tornando alle cuffiette ed al loro peso piuma, sottolineo il loro rimanere ben salde una volta indossate, il che le rende interessanti per situazioni sportive in considerazione anche della presenza della certificazione IPX4, ovvero resistenza a sudore e pioggia. La comodità delle Realme Buds Q è data anche dalle dimensioni lillipuziane degli auricolari, somigliando a delle piccole caramelle. Possiamo poi notare una superficie touch caratterizzata dalla lettera R, iniziale del brand Realme: forse una cafonata che poteva essere evitata, ispirandosi proprio ad Apple che da tempo ha rimosso il proprio logo da alcuni dispositivi.

Superficie touch, coincide con comandi che possiamo impartire per effettuare diverse operazioni che vi riassumo per comodità:

  • Con un doppio tap su uno dei due auricolari: Play/Pausa, Skip traccia precedente/successiva, richiamo assistente vocale, rispondi/chiudi una chiamata;
  • Con un triplo tap possiamo effettuare le medesime azioni del doppio tocco ma senza la funzione di chiamata;
  • Pressione prolungata su uno dei due auricolari, possiamo effettuare le medesime azioni del doppio tocco ma senza la funzione di chiamata;
  • Con la pressione prolungata su entrambi gli auricolari: attiva/disattiva la Game Mode.
realme buds q

Insomma, potete personalizzare a piacimento il comando da impartire al singolo auricolare, dal momento che potete utilizzare le Realme Buds Q, in maniera indipendente la cuffia sinistra da quella destra. Non so se dipenda dalle dimensioni ridotte oppure dalla qualità del touch, ma non sempre il tocco viene recepito nell’immediato, tentando almeno un paio di volte prima della riuscita del comando associato, che comunque viene eseguito con una discreta lentezza.

realme buds q

Forse sono stato cattivo fino ad ora e quindi provo a farmi perdonare, parlando positivamente della connettività delle Realme Buds Q che si avvalgono di un Bluetooth 5.0 con range effettivo di collegamento di circa 10 metri, il quale è risultato sempre stabile e rapido nel pairing con lo smartphone. Una cosa che in pochi dicono, seppur sia ben scritto nel manuale d’istruzioni, è che per il primo accoppiamento col telefono dovrete tenere premuto entrambe le superfici touch degli auricolari per almeno 5 secondi, in modo che gli auricolari entrino in modalità TWS.

realme buds q

Grazie al Bluetooth 5.0, le Realme Buds Q godono di una latenza quasi azzerata, risultando un valido supporto per la visione di serie TV, fil etc.. in streaming mentre per il gioco, è possibile fruire della Gaming Mode, seppur io personalmente non abbia riscontrato grossi benefici rispetto la modalità di ascolto standard, ma a detta dell’azienda la latenza si abbassa a soli 119 ms. Una cosa che potrebbe fare la differenza rispetto la concorrenza, è la gestione del prodotto tramite l’applicazione Realme Link, che ci permetterà di modificare le funzioni del tocco associate ai singoli auricolari.

realme buds q

Potete quindi optare per la configurazione standard, in modo da sfruttare le Realme Buds Q anche singolarmente, visto che ogni auricolare integra un microfono, ma come già anticipato prima, potrebbe tornare altrettanto utile poter personalizzare il tocco scegliendo tra le seguenti funzioni da associare:

  • Play/Pausa;
  • Traccia successiva;
  • Traccia precedente;
  • Richiamo dell’assistente vocale.

Ma dall’app companion possiamo anche avere una stima precisa sullo stato di carica degli auricolari, mentre non è presente però una sezione dedicata agli aggiornamenti firmware, lasciando intendere che l’azienda non rilascerà mai upgrade firmware per questo prodotto. A conti fatti, l’applicazione poteva essere una chiave di svolta ma a questo punto diventa solo un fardello da portarsi nella memoria dello smartphone, visto che determinate funzioni potevano tranquillamente essere inserite di default nel firmware delle cuffie.

Ok ma a parte questo “pippone” veniamo al sodo, ovvero come suonano le Realme Buds Q, le quali supportano lo standard SBC/AAC, quindi niente di eclatante a livello qualitativo, con una buona gestione delle frequenze medio/alte ed una buona corposità di bassi, anche se con ascolto di alcuni generi musical questi risultano leggermente “ovattati” strozzando proprio le tonalità medie ed alte. Non mi sarei aspettato di meglio in considerazione del prezzo ma soprattutto dai piccoli driver da 10 mm, ma una piccola delusione arriva per le chiamate e nello specifico da parte dei due microfoni per singolo auricolare. Se in ambienti privi di rumore la resa è più che sufficiente in situazioni urbane e/o comunque con presenza di rumore ambientale, il nostro interlocutore comincerà a sentirci in modo poco cristallino ed a tratti le nostre parole risultano quasi strozzate.

realme buds q

Buona invece l’autonomia delle Realme Buds Q, che si avvalgono di una batteria da 40 mAh per auricolare e 400 mAh per il case, performando al massimo volume d’ascolto per circa 3,5 ore medie continue arrivando a circa 20 ore totali se consideriamo le ricariche che possiamo ottenere dal case, che avvengono in circa 2 ore.

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CONCLUSIONI

Realme Buds Q potrebbero far gola proprio per un prezzo di vendita che si aggira sui 30 euro, anche meno, ma onestamente proprio su questa fascia di prezzo sono ormai tante le soluzioni in commercio, spesso valide quanto le Buds Q ed in alcuni casi anche superiori.

Nessun pregio particolare da attribuire se non l’app Realme Link, mentre autonomia e resa sonora, sono in linea con la concorrenza. Pertanto non le boccio ma nemmeno le promuovo: se siete dei fan del brand senza dubbio sono un prodotto valido, ma a tutti gli altri le potrei consigliare qualora si disponga di un budget limitato ma non volete affidarlo a marchi sconosciuti.

Emanuele Iafulla
Emanuele Iafulla

Nerd, Geek, Netizen, termini che non mi appartengono. Semplicemente me stesso, amante della tecnologia e provocatorio come Xiaomi fa con i suoi prodotti. Alta qualità a prezzi onesti, una vera provocazione per gli altri brand più blasonati.

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