Abbiamo già parlato della dipendenza da smartphone, di come riconoscerla e di come combatterla. A livello globale questa è ormai riconosciuta come una malattia. Non capita di rado di vedere bambini sempre con i cellulari in mano, tra giochi e social. È lì che i più anziani dicono: “Ai tempi miei si giocava per strada“. Ma detto questo, è stata fatta una classifica dei paesi più “addicted to smartphone” nel mondo. L’Italia non è alta in classifica, ma comunque è presente…
La dipendenza da smartphone è una piaga ormai riconosciuta a livello globale. Ma quali sono i paesi che ne risentono di più? Ecco la lista
Gli esperti della Canadian McGill University hanno pubblicato i risultati di uno studio sulla dipendenza degli utenti dagli smartphone in diversi paesi. Il rating compilato dagli analisti comprende 24 regioni di tutto il mondo. La prima riga nell’elenco dei paesi “dipendenti da smartphone” è occupata dalla Cina, la seconda e la terza da Arabia Saudita e Malesia. A completare la top 5 ci sono Brasile e Corea del Sud, mentre Stati Uniti e Germania sono rispettivamente al 18° e 24° posto.
Il mercato cinese degli smartphone è ormai considerato il più grande al mondo, con oltre 1.5 miliardi di dispositivi venduti nel Paese solo nel 2021. Il numero di utenti attivi in Arabia Saudita è stimato a 21 milioni di persone e i marchi più popolari nella regione sono Apple, Huawei e Samsung. In Malesia, gli utenti preferiscono i dispositivi Huawei e Samsung. Lo stesso marchio è popolare anche in Brasile, sebbene vi siano elencati anche gli smartphone Motorola, Huawei e Apple.
Nonostante una serie di restrizioni normative, nonché la mancanza di accesso a YouTube, Facebook, Twitter, Telegram, Snapchat e altri siti popolari, gli utenti iraniani si sono classificati al sesto posto in termini di dipendenza da smartphone. L’elenco è stato compilato utilizzando i dati di un’indagine su circa 35.000 persone tra il 2014 e il 2020. Lo studio ha coinvolto giovani la cui età media era di 28.8 anni.
L’Italia è dipendente da smartphone? Pare che sia nella media, in undicesima posizione. Purtroppo o per fortuna i dati sono fermi al 2020, anno in cui è iniziata la pandemia. Ci aspettiamo che negli ultimi due anni la nostra posizione sia aumentata. A rincuorarci c’è il fatto che anche altri Paesi siano stati colpiti dalla stessa piaga: con noi, aumentano in posizione anche loro.
Via | Daily Mail
