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Honor se la vede brutta: dopo il divorzio da Huawei tira aria di blacklist

La divisione di Honor da Huawei avrà ripercussioni (come le sta avendo adesso) anche sul piano politico e non solo economico. Nello specifico, in questi ultimi giorni, un gruppo di politici (repubblicani) sta avanzando l’ipotesi di imporre pesanti sanzioni all’azienda ormai indipendente. Anzi, ancora peggio: così come è successo per Xiaomi, anche se per motivi molto diversi, Honor potrebbe entrare in una blacklist. A rivelare questo è il South China Morning Post. Andiamo a vedere tutti i dettagli della vicenda.

Honor se la sta vedendo brutta: 14 politici repubblicani vogliono imporre sanzioni all’azienda indipendente dopo la divisione da Huawei

Sembrava che la separazione di Honor da Huawei avrebbe completamente salvato la prima azienda dalle sanzioni imposte dall’amministrazione USA alla seconda. Infatti, dopo la separazione dalla casa madre, Honor ha ottenuto l’accesso a tutti i componenti hardware necessari, nonché ai servizi di Google: l’azienda sta attivamente riconquistando posizioni nel mercato degli smartphone che aveva perso in precedenza. 

Tuttavia, potrebbe benissimo essere che questa “opportunità” si chiuderà presto: gli Stati Uniti chiedono di aggiungere alla lista nera l’azienda da poco indipendente. Con tale iniziativa, come scrive la fonte, si sono fatti avanti 14 repubblicani. Venerdì è stata presentata una petizione al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per inserire nella lista nera l’ex unità Huawei.

I politici guidati dal repubblicano Michael McCaul, membro del Comitato per le relazioni estere della Camera, notano nella loro lettera che Honor è stata espulsa da Huawei Technologies, che è stata sanzionata nel maggio 2019. Ma questo è stato fatto in modo che Honor potesse “eludere la politica di controllo delle esportazioni degli Stati Uniti volta a impedire che la tecnologia e il software americani cadessero nelle mani del Partito comunista cinese“. 

Un portavoce del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha affermato che l’agenzia apprezza “il punto di vista dei membri del Congresso“. Ha inoltre osservato che il dipartimento “riesamina costantemente le informazioni disponibili per identificare potenziali aggiunte all’elenco delle organizzazioni“. Come successo per Xiaomi dopotutto.

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Gianluca Cobucci
Gianluca Cobucci

Appassionato di codice, lingue e linguaggi, interfacce uomo-macchina. Tutto ciò che è evoluzione tecnologia è di mio interesse. Cerco di divulgare la mia passione con la massima chiarezza, affidandomi a fonti certe e non "al primo che passa".

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