Mai come in questo momento lo smartphone ci è utile come strumento di supporto per aiutarci nella lotta al coronavirus. Le diverse aziende dovrebbero impegnarsi, nel limite delle loro capacità, ad offrire soluzioni economiche per aiutare gli utenti in tal senso. Huami è un esempio virtuoso: grazie a lei in Cina e in Italia si è fatta una campagna ampissima di prevenzione e ricerca. Nei prossimi giorni anche Big G farà la stessa cosa con la sua nuova applicazione chiamata Google Health Studies. Andiamo a vedere i particolari.
Google Health Studies aiuterà inizialmente a scovare problemi respiratori legati al covid-19 e successivamente diverrà un assistente alla salute
Per consentire ai principali istituti di ricerca di entrare in contatto con i potenziali partecipanti allo studio sul coronavirus, ma anche altre patologie, Google ha pensato di entrare in campo con Health Studies. Chiunque abbia uno smartphone Android può prendere parte a studi sulla salute rispondendo alle domande, sondaggi e fornendo dati pertinenti. L’app fornisce ai ricercatori una piattaforma per raggiungere una fetta di popolazione sempre più ampia e diversificata in modo che possano comprendere meglio la situazione sanitaria.
Sono tre i punti cardine che l’azienda ha tenuto di conto nella creazione di questa applicazione:
- mantenere le informazioni personali al sicuro
- trattare le informazioni in modo responsabile e solo a scopo scientifico
- dare totale controllo agli utenti partecipanti
Secondo quanto comunicato dall’azienda, tutte le informazioni sono crittografate e i dati di ricerca vengono archiviati in modo sicuro. “Trasparenza” è la parola chiave. Per ogni studio, i partecipanti possono vedere chiaramente quali dati vengono forniti e quando e perché vengono condivisi. E’ chiaramente possibile, una volta finito un determinato studio, controllare in che modo si è contribuito inviando i propri dati e vedere i risultati.
Studio delle malattie respiratorie
Google ha partecipato con Harvard Medical School e Boston Children’s Hospital per il primo studio, che aiuterà gli scienziati e le comunità di salute pubblica a comprendere meglio le malattie respiratorie tra cui la comune influenza e il covid-19. Chiaramente questo studio sarà aperto in primis per gli Stati Uniti e solo successivamente sarà espanso alla comunità di utenti internazionale.
All’interno di questo primo studio il ricercatore può esaminare le tendenze dell’utente per comprendere il legame tra la mobilità e la diffusione del covid-19. Questo nuovo sistema architettato da Big G è davvero molto utile e importante per tutti. Ci auguriamo che venga espanso a più paesi possibili. Con la speranza che davvero i dati non vengano utilizzati.
