Il mondo dei display degli smartphone si sta evolvendo a velocità impressionanti tanto che è stato creato il primo vetro per device mobili in grado di autorigenerarsi. Ma la tecnologia, come sappiamo, continua ad andare avanti e si raggiungono livelli che mai avremmo immaginato qualche anno fa. Un esempio è la scoperta dell’Università di Cambridge, secondo cui il vetro di uno smartphone può essere utilizzato per determinare quante tossine sono presenti nell’acqua. Uno strumento utile o no?
Sapevate che grazie ai display capacitativi dei nostri smartphone è possibile determinate le tossine e la purezza dell’acqua? Ecco come!
Un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha scoperto una proprietà inaspettata nei touchscreen capacitivi utilizzati negli smartphone e in molti altri dispositivi moderni. Si è scoperto che possono essere utilizzati per rilevare le tossine nell’acqua e in altri liquidi. In breve: un touchscreen capacitivo cattura i cambiamenti nel campo elettrostatico quando un conduttore elettrico, come un dito, tocca la sua superficie.
Gli scienziati britannici hanno deciso di testare se è possibile rilevare e misurare gli ioni nei liquidi in modo simile. Per fare ciò, hanno applicato gocce di liquidi diversi su un touchscreen, simile a quello utilizzato negli smartphone e nei tablet.
Inoltre, per ogni liquido si ottiene un risultato unico per la sua concentrazione e la carica dei suoi ioni. Secondo i ricercatori, l’accuratezza di questo metodo è paragonabile all’utilizzo di attrezzature di laboratorio specializzate. Una sorta di esperimento ad alta tecnologia che non necessita, tutto sommato, di macchinari esageratamente esosi. Reazioni chimiche di base, per semplificare al massimo.
Secondo gli scienziati, in futuro, le persone potranno semplicemente posizionare una goccia d’acqua sullo schermo del proprio smartphone per scoprire la presenza di impurità pericolose al suo interno. È vero, per questo è necessario selezionare una piccola parte del display, che sarà configurata appositamente per questo scopo. Come al solito, i tempi della comparsa di tale tecnologia nei dispositivi commerciali non sono stati ancora decisi e anzi, probabilmente mai lo saranno.
Lo studio è stato presentato qualche mese fa.